Bruxismo: rimedi, sintomi e bite notturno

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Bruxismo: rimedi, sintomi e bite notturno

Il bruxismo notturno è un problema che affligge il 10% della popolazione e può portare a gravi danni ai denti, alle gengive e all’osso alveolare.

In questo articolo vogliamo quindi fornirvi alcune informazioni utili sul fenomeno e soprattutto sui rimedi più adatti.

Questo un breve sommario dei paragrafi presenti nell’articolo:

  1. Bruxismo: sintomi e segni
  2. Bruxismo: cause neurologiche e non
  3. Bruxismo: rimedi e terapia
  4. Bite notturno per bruxismo
  5. Bruxismo e magnesio: alimentazione anti – bruxismo

1.    Bruxismo: sintomi e segni

Spesso la persona affetta da bruxismo è del tutto inconsapevole dello sfregamento e della pressione cui sono sottoposte le sue arcate dentarie durante la notte. Questa circostanza si verifica quando il fenomeno non si manifesta con il caratteristico rumore di due superfici che si sfregano l’una sull’altra. In questi casi il dentista si accorge dei primi segni di usura dello smalto dentale e valuta come porre rimedio all’inconveniente. Con l’andare del tempo e l’aggravarsi del bruxismo il paziente sviluppa alcuni sintomi e segni caratteristici.

Bruxismo sintomi e segni

La prima conseguenza di un prolungato attrito tra le arcate dentarie è l’indolenzimento della mandibola al risveglio che può evolvere in una vera e propria difficoltà ad aprire la bocca. Ulteriori sintomi che affliggono i pazienti con bruxismo sono difficoltà di deglutizione, mal d’orecchi, mal di testa, dolore alla cervicale. Infatti, la forza che viene scaricata sulle arcate dentarie durante gli episodi di digrignamento esercita una sollecitazione negativa anche sui muscoli paravertebrali e sul tratto cervicale.

Il progressivo deterioramento dei denti dovuto al bruxismo determina una sorta di limatura a livello dello smalto dentale che progredendo scopre la dentina. Questa condizione rende i denti molto più vulnerabili agli attacchi degli acidi e dei batteri che portano allo sviluppo della carie.

Il bruxismo comporta un danno crescente alle gengive che si ritirano e si “scollano” dal dente, indebolendolo sempre di più. Le forme più gravi di digrignamento arrivano a danneggiare anche l’osso alveolare, dove alloggiano le radici dei denti.

2.    Bruxismo: cause neurologiche e non

L’eziologia del bruxismo è caratterizzata da una multifattorialità che individua diverse cause concorrenti a scatenare il fenomeno. In alcuni casi il bruxismo è associato a mal occlusione ed è possibile individuare una predisposizione familiare. Spesso il digrignamento dei denti è messo in relazione con lo stress e questa relazione viene individuata dagli stessi pazienti.

BRUXISMO CAUSE NEUROLOGICHE

Un’ipotesi eziologica accreditata è che il bruxismo si inserisca nel quadro di una SAR (Sleep Arousal Response), una condizione che si verifica nella fase di passaggio da un sonno più profondo a uno più leggero ed è caratterizzata da un incremento dell’attività corticale, respiratoria e muscolare, con un aumento della frequenza cardiaca e contrazione dei muscoli tibiali anteriori.

Un’altra teoria afferma che il bruxismo dipenda da un’alterazione del sistema dopaminergico, struttura di neuromodulazione costituita da neuroni dopaminergici, che influisce sul controllo dei riflessi posturali e dell’attività motoria. Altri aspetti che possono determinare lo sviluppo del bruxismo sono anomalie del sistema endocrino, squilibri enzimatici, carenze nutrizionali. Anche l’assunzione di farmaci come neurolettici e antidepressivi può favorire l’insorgenza di episodi di digrignamento.

Il meccanismo di collegamento tra bruxismo e stati ansiosi viene ricondotto alle strutture anatomiche implicate nel controllo delle emozioni. Insieme con il sistema reticolare e il sistema limbico, l’ipotalamo svolge un’importante azione di controllo dello stato emotivo. Questi centri attivano fibre fuso – motorie che sono la causa della contrazione delle fibre muscolari intrafusali. I fusi risultano così sovraeccitati e di riflesso i muscoli vengono contratti. Si crea così un’iperattività muscolare che porta a digrignare i denti nelle occasioni di accentuata tensione emotiva. In particolare, viene messa in evidenza una iperstimolazione del nucleo motorio del nervo trigemino.

3.    Bruxismo: rimedi e terapia

Si distinguono il bruxismo primario e il bruxismo secondario: il primo compare in soggetti sani che scaricano la tensione emotiva nel serrare e digrignare i denti; il secondo, invece, consegue all’assunzione di farmaci o altre sostanze chimiche. Nel caso del bruxismo secondario l’eliminazione della sostanza che influisce sul sistema nervoso portando all’insorgenza del bruxismo mette fine al disturbo.

Per il bruxismo primario non c’è una terapia che interrompa gli episodi di digrignamento, ma viene impiegato un dispositivo di protezione che impedisce il contatto diretto delle cuspidi dentali, il cosiddetto bite. Il bite permette anche il mantenimento della corretta posizione della mandibola, migliora i rapporti tra le articolazioni temporo – mandibolari e l’attività muscolare.

Può essere utile praticare tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno e il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson. In qualche caso i pazienti possono trovare giovamento da colloqui psicologici in cui vengano messe in luce le cause dell’ansia eccessiva. A livello farmacologico è possibile intervenire con la prescrizione benzodiazepine, serotoninergici, miorilassanti, calcio antagonisti, clonidina, propranololo e carbamazepina.

4.    Bite notturno per bruxismo

Bite notturno per bruxismo

L’apparecchio fondamentale per porre rimedio al bruxismo è il bite che deve essere indossato al momento di coricarsi e tenuto in posizione durante il riposo notturno. Si tratta di una placca occlusale in resina acrilica, una sorta di mascherina, che protegge le cuspidi dei denti perché ne impedisce lo sfregamento. Infatti, il bite si interpone tra le arcate dentarie creando una barriera. Allo stesso tempo permette di mantenere il corretto spazio occlusale, favorisce il rilassamento della muscolatura e fa sì che la forza dei muscoli si scarichi sul materiale acrilico piuttosto che sui denti.

Il bite notturno per bruxismo può essere morbido o duro, a seconda delle esigenze del paziente. Perché sia veramente efficace deve essere progettato e realizzato da un dentista, sulla base delle impronte dentali del paziente. Tuttavia sono in commercio anche bite preconfezionati, che possono essere utili per trattamenti di breve durata.

I bite morbidi preconfezionati sono costituiti da mascherine termoplastiche in resina che si adattano alla conformazione del paziente. Per modellarle è sufficiente immergere il bite in acqua calda per alcuni secondi e poi applicarlo sull’arcata dentale superiore. Una volta che la mascherina avrà preso la forma corretta, si dovrà aspettare che si raffreddi per poterla effettivamente utilizzare.

5.    Bruxismo e magnesio: alimentazione anti – bruxismo

ALIMENTI CONTRO BRUXISMO

Un ulteriore aiuto per combattere il bruxismo viene da alcuni elementi che vengono generalmente assunti attraverso l’alimentazione, ma possono anche essere integrati con prodotti specifici. Per regolare l’attività dei muscoli, anche quelli della mandibola, può essere utile aumentare l’apporto di calcio, magnesio e vitamina C.

Nel caso si scelga di assumere integratori alimentari, è opportuno conoscere le dosi giornaliere raccomandate: 300 mg di magnesio, 600 mg di calcio e 90 mg di vitamina C. Per ottenere risultati apprezzabili gli integratori devono essere assunti per almeno due mesi consecutivi.

Minerale fondamentale per la salute di denti e ossa, il calcio è presente nel latte e nei suoi derivati, ma anche in altri cibi, come noci, cipolle, fagioli, molluschi e crostacei. La vitamina C è presente in alcuni frutti freschi come gli agrumi, l’ananas, il kiwi, le fragole, ma anche in alcune verdure, come la lattuga, il radicchio, i broccoletti e gli spinaci. Infine, gli alimenti più ricchi di magnesio sono i cerali integrali, i fagioli, i piselli, i datteri, il cacao, i fichi e le mandorle.

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