Qual è il legame tra gnatologia e mal di testa?

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mal di testa e schiena

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Qual è il legame tra gnatologia e mal di testa?

Hai mal di testa ricorrenti e, in apparenza, privi di causa? È probabile che tu sia andato da neurologi e altri specialisti simili, cercando una risposta che non è mai arrivata. Una risposta che, forse, è sempre stata nei tuoi denti.

Negli ultimi anni sono fioriti gli studi che provano il legame tra malocclusioni o bruxismo e mal di testa. Se quindi non riesci a capire il perché delle tue emicranie, forse è giunto il momento di fare visita a uno specialista gnatologo.

Chi è lo specialista gnatologo

La gnatologia è una branca ancora poco conosciuta dell’odontoiatria. Lo specialista gnatologo studia l’apparato masticatorio sotto tutti gli aspetti anatomico-funzionali. Prende in considerazione non solo il rapporto tra le arcate dentali, ma anche i muscoli e le ossa cranio-mandibolari. Lo scopo è verificare se c’è uno squilibrio tra tutti questi elementi e risolverlo. Cosa c’entrano, però, gnatologia e mal di testa?

Se va tutto va bene, la mandibola si muove in maniera libera e senza affaticare le strutture annesse. Qualche volta si manifestano però dei fattori che ostacolano questi movimenti, come malocclusioni e disturbi articolari. Capita allora che i muscoli facciali comincino ad affaticarsi e il corpo cerchi un modo per “correggere” il problema. Ciò si traduce in problemi in apparenza slegati dai denti, come mal di testa ricorrenti e postura sbagliata.

È difficile che chi soffre di emicrania, dolori articolari, acufeni, si rivolga a uno specialista gnatologo fin da subito. Di solito spende mesi – se non anni – chiedendo consulti ad altri specialisti, che non trovano niente di strano. Se questa storia ti è familiare, se hai perso il conto dei neurologi che hai visitato, non disperare: forse la soluzione ai tuoi problemi è una visita gnatologica.

Come si svolge una visita gnatologica

Ogni visita gnatologica è suddivisa in più fasi. Nel corso di queste si fa una valutazione dei movimenti mandibolari, di eventuali malocclusioni e della funzionalità articolare. Lo specialista gnatologo esamina inoltre i dati clinici del paziente, così da escludere cause slegate dai denti.

Nello specifico, durante la visita gnatologica il medico fa fare dei movimenti particolari al paziente. I movimenti riguarda in prevalenza la bocca, ma possono coinvolgere anche collo e spalle. In questo modo verifica se ci sono blocchi mandibolari, ovvero difficoltà ad aprire e chiudere la mandibola. Queste prime analisi servono anche per individuare legamenti troppo lassi o scivolamenti mandibolari.

Se la visita rivela una sospetta anomalia ossea, è probabile che lo specialista gnatologo prescriva ulteriori esami. Risonanza Magnetica, TAC e Ortopanoramica aiutano infatti a rilevare patologie presenti da tempo o malformazioni mai diagnosticate. Può servire anche una Risonanza Magnetica delle ATM, una risonanza che si concentra sull’articolazione temporo-mandibolare.

Malocclusioni e mal di testa

Non sempre lo specialista gnatologo individua malformazioni ossee o articolari. Molto più spesso trova delle “semplici” malocclusioni, quelli che definiamo volgarmente “denti storti”.

Si parla di malocclusione quando arcata superiore e inferiore non si chiudono nella maniera corretta. A volte il problema è solo estetico, ma il più delle volte ha delle ripercussioni sulla salute di tutta la bocca e non solo. Alcune malocclusioni influenzano infatti il posizionamento della mandibola. Nei casi casi più gravi, rendono addirittura difficile aprire e chiudere la bocca.

Quando una malocclusione influenza in maniera così grave le funzioni della bocca, le conseguenze si percepiscono su tutto l’organismo. I muscoli fanno fatica a muoversi o rimangono in uno stato di tensione continua, anche quando dovrebbero essere rilassati. Il fastidio ai muscoli mandibolari si ripercuote sui muscoli del viso, del collo e delle spalle. Ben presto si trasforma in dolore e, nello specifico, in mal di testa.

Bruxismo e mal di testa

In alcuni casi, lo specialista gnatologo individua un legame tra bruxismo e mal di testa. Il bruxismo è lo sfregamento o sbarramento involontario dei denti. Si verifica soprattutto durante le ore di sonno o in situazioni di forte stress. Alla lunga provoca una progressiva usura dello smalto dei denti, che facilita la comparsa di carie e lo scollamento delle gengive dai denti.

Chi soffre di bruxismo di rado se ne rende conto da solo. Di solito il partner è il primo a fargli notare che c’è un problema, magari infastidito dai rumori notturni provocati dal continuo sfregamento. Un altro sintomo di bruxismo notturno è l’erosione dentaria, individuata dal dentista durante le visite di controllo. Un segno che dovrebbe fare da campanello d’allarme e che quasi nessuno individua, però, è il mal di testa mattutino.

Stringere i denti e muovere la mandibola per tutta la notte è faticoso per i muscoli. È per questo motivo che chi soffre di bruxismo si sveglia con fastidiosissimi mal di testa, in apparenza senza causa. In realtà la ragione è semplice: i muscoli sono rimasti in tensione e sono stanchi, doloranti. Come nel caso delle malocclusioni di cui sopra, il dolore si estende a tutta la testa. Trattando il bruxismo, quindi, è probabile che sparisca anche il mal di testa.

Gnatologia e postura

Le conseguenze negative dei disordini cervico mandibolari interessano anche spalle e schiena. Un cattivo posizionamento della testa influenza tutti i muscoli della schiena. La persona cambia postura senza rendersene conto, affaticando i muscoli in maniera eccessiva. Affaticamento che si trasforma ben presto in dolori cronici orofacciali, alle spalle e alla schiena.

Come capire se i dolori sono davvero legati a problemi dei denti? Il primo passo è un’analisi posturale, così da capire che collegamento c’è tra cattiva postura ed eventuali malocclusioni o bruxismo. Lo specialista gnatologo prescrive dei test che valutano in che modo il corpo ripartisce il peso e lo scarica al suolo. Analizza inoltre le attività dei muscoli masticatori a riposo, così da individuare eventuali tensioni anomale.

Se i test accertano il collegamento tra scompenso muscolare e funzionalità della mandibola, si passa alla terapia vera e propria. L’ortodonzia posturale serve a risolvere i problemi alla schiena intervenendo sui denti. L’odontoiatra corregge eventuali malocclusioni e in questo modo elimina le tensioni anomale. Tutto questo ha conseguenze positive dal punto di vista estetico, della salute dentale e della salute generale dell’organismo.

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