Come funziona la profilassi antibiotica in odontoiatria

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profilassi antibiotica in odontoiatria

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Come funziona la profilassi antibiotica in odontoiatria

In pochi conoscono l’importanza della profilassi antibiotica in odontoiatra. Eppure il cavo orale è un ricettacolo di batteri, che possono diffondersi dalla bocca al resto del corpo. Nei casi più gravi di carie ai denti, possono addirittura raggiungere il cuore. Sono però casi limite, che un buon dentista sa individuare per tempo e scongiurare con l’antibiotico giusto.

Prima di qualsiasi intervento odontoiatrico, è importante che il dentista esamini le condizioni di salute del paziente e i rischi legati alla procedura. Se ce ne fosse bisogno, sceglierà l’antibiotico migliore per avere pochi effetti collaterali ed evitare una possibile infezione.

Antibiotico per i denti: perché?

A causa della sua posizione e funzione, nel cavo orale si possono riscontrare moltissime patologie infettive. La bocca è infatti un punto di accesso per germi presenti nell’aria, nell’acqua, nel cibo e sulle mani. Nonostante le proprietà antibatteriche della saliva, molti di questi riescono a prosperare nel clima caldo e umido del cavo orale. Questo è uno dei motivi per cui è essenziale curare l’igiene orale.

In caso di patologie infettive legate a denti e gengive, il dentista provvede a prescrivere una terapia antibiotica. Per evitare l’instaurarsi di resistenze batteriche, è importante rispettare le prescrizioni del dottore ed evitare il “fai da te”. Sempre per lo stesso motivo, devi evitare gli antibiotici per tutti i problemi slegati dalle cause batteriche.

Si ricorre alla terapia antibiotica soprattutto in caso di:

  • ascessi e flemmoni;
  • pulpiti;
  • parodonto infiammato;
  • se devi devitalizzare un dente con granulomi apicali o ascessi;
  • alveoliti;
  • estrazione di un dente.

Va invece evitata in caso di:

  • patologie autoimmunitarie;
  • infezioni virali, come la stomatite erpetica;
  • infezioni fungine, come la candidosi orale.

In ogni caso, sta al dentista valutare quando prescriverti un antibiotico, di quale tipo e per quanto tempo.

Devitalizzare un dente: antibiotico prima e dopo

Non sempre è necessaria una terapia antibiotica per devitalizzare un dente. Se devi montare una protesi dentale, è poco probabile che il dentista ti prescriva un antibiotico. Dato che germi e batteri non hanno raggiunto la polpa dentale, è meno probabile che si inneschi un’infezione. Al contrario, la terapia antibiotica serve se devi devitalizzare un dente con granulomi apicali o necrotico.

I granulomi apicali indicano un’infezione cronica in corsa. Nel caso del dente necrotico, invece, la polpa è stata esposta a un potente attacco batterico. In entrambi i casi, gli antibiotici servono a stroncare infezioni e gonfiori dopo l’operazione. Altrimenti, ci sarebbe il rischio di ascessi dolorosi e anche pericolosi.

In caso di pulpite purulenta, la terapia antibiotica serve addirittura prima di devitalizzare il dente. In questi casi si è formato del pus all’interno della polpa dentaria. Bisogna quindi agire in via preventiva, così da evitare che i batteri si diffondano nel corso della devitalizzazione.

Curate il parodonto infiammato con l’antibiotico?

Nonostante il parodonto infiammato sia legato a un tipo di proliferazione batterica, l’antibiotico non è una terapia risolutiva. Ciononostante, può aiutare come terapia coadiuvante e affiancare altri tipi di intervento.

La placca crea una superficie protettiva per i batteri, che rende meno efficaci gli antibiotici. Prima di passare ai farmaci, quindi, bisogna rimuovere placca e tartaro. Solo in un secondo momento, il dentista passerà alla prescrizione degli antibiotici, meglio se somministrati per via topica. In questo modo si agisce contro i microrganismi del parodonto infiammato, rallentando la distruzione dei tessuti.

Gli antibiotici vanno usati solo nei casi più gravi di parodonto infiammato, per evitare che i batteri diventino resistenti. I medici li consigliano soprattutto per gli ascessi parodontali, le parodontiti aggressive quelle in cui ci sono tessuti necrotizzati.

Antibiotico contro le carie ai denti

Gli antibiotici vanno usati solo nei casi peggiori di carie ai denti, quando c’è un ascesso o quando bisogna procedere con l’estrazione.

  • Ascesso. Quando si trascura una carie, i batteri scendono fino alla polpa dentale e alle radici. Qui si moltiplicano e danno origine a una vera e propria infezione, che va curata. Il dentista prima drena il pus formatosi, quindi procede con una terapia antibiotica e antinfiammatoria.
  • Estrazione. Se lasciate andare per molto tempo, le carie ai denti si concludono con l’estrazione degli stessi. Se i denti avevano degli ascessi o granulomi apicali, la terapia antibiotica è d’obbligo. Altrimenti, sta a discrezione del dentista. Sarà lui a valutare lo stato di salute del paziente e se sia il caso o meno di procedere in tal senso.

In caso di carie ai denti trattabili e pazienti sani, l’antibiotico è inutile se non dannoso. Come detto sopra, si rischia di rendere i batteri più resistenti e le terapie antibiotiche successive meno efficaci. Anche per questo motivo, dovresti sempre evitare di prendere antibiotici in via preventiva di tua iniziativa. Sarà il tuo dentista a dirti se devi procedere con la terapia antibiotica oppure no.

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