Porre fine all’edentulia: tipi di protesi dentali fisse e caratteristiche

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Porre fine all’edentulia: tipi di protesi dentali fisse e caratteristiche

Un inconveniente estetico e funzionale piuttosto importante è quello che prende il nome di edentulia, termine medico che descrive la mancanza di denti in seguito alla perdita per traumi o processi patologici.

In questo articolo potrete trovare tutte le informazioni necessarie, le curiosità e i suggerimenti relativi ai tipi di protesi dentali fisse che è possibile applicare per rimediare ad un problema di denti danneggiati o mancanti, in caso di edentulia totale o edentulia parziale.

Qui vi proponiamo un menù rapido che vi permetterà di orientarvi rispetto ai temi trattati o di cliccare direttamente sul topic di interesse:

Tipi di protesi dentali fisse

A seconda delle situazioni, gli specialisti applicheranno uno dei seguenti tipi di protesi dentali fisse:

·         CORONA DENTALE

capsula dentale

A livello del dente naturale, la corona (naturale) è la parte visibile dall’esterno la cui funzione è la lavorazione e masticazione del cibo. Per assolvere al meglio a tali compiti, questa parte di dente deve quindi essere molto dura e resistente.

La corona (o capsula) dentale artificiale è tuttavia anche il termine usato per riferirsi ad una protesi dentale fissa superiore o inferiore che sostituisce l’omonima naturale all’interno del cavo orale, sia su base dentale che su impianto.

Si tratta quindi, a tutti gli effetti, della copertura del moncone con la struttura ed il materiale che si è scelto di usare. Per questo motivo, quando si parla di corona dentale in odontoiatria, si intende la ricostruzione (riabilitazione) completa di un singolo dente, quindi il suo reintegro grazie al reinserimento del volume originale perso.

·         PONTE DENTALE

A differenza delle corone dentali, i ponti rappresentano una soluzione che interessa non solo il dente compromesso o mancante ma anche quelli ad esso adiacenti, sui quali lo specialista interviene con il processo di limatura.

Il ponte dentale fa parte della protesi dentale fissa per l’arcata superiore o inferiore che viene utilizzata quando si verifichi la necessità di sostituire più di un dente – fino ad un massimo di tre (raramente quattro) – e si poggia su almeno due pilastri. L’esatto numero di tali basi dipende dalle diverse condizioni presentate che, generalmente, possono essere il numero di denti da sostituire piuttosto che la qualità delle radici dei denti pilastro.

·         INTARSIO DENTALE

Tra i tipi di protesi dentali fisse, gli intarsi rappresentano la più piccola. In sostanza, si tratta di un elemento il cui scopo è ricostruire parte della corona naturale del dente che si è danneggiata (per colpa di una carie o una frattura).

A differenza delle otturazioni dentali che vengono effettuate in studio dal dentista, qualora non si ritengano congrue e molto estese, si preferisce l’intarsio che viene confezionato in laboratorio odontotecnico con grandi vantaggi estetici e funzionali, a costi leggermente superiori.

·         FACCETTA DENTALE

A differenza delle tipologie precedenti, queste protesi sono considerate più estetiche che funzionali e, salvo eccezioni, si applicano sui denti naturali.

In caso di difetti dei denti naturali a livello di forma, di posizione o di colore, l’inserimento di una faccetta dentale è infatti la soluzione ideale per nasconderli.

FACCETTA DENTALE

Questa protesi dentale, superiore o inferiore, si presenta come un guscio sottile che viene applicato sulla superficie esterna del dente a seguito della sgrossatura di una porzione dello smalto (corrispondente allo spessore effettivo della faccetta). Realizzate in ceramica, in porcellana o cerinate (Faccette dentali Lumineers ®), una volta preparato il dente vengono cementificate su di esso, in modo tale da aderire perfettamente.

In caso di edentulia totale relativa ad una delle due arcate, l’alternativa alla protesi totale mobile (DENTIERA) è quella di un intervento di implantologia per l’applicazione di una protesi dentale fissa completa, superiore o inferiore.

Per realizzarla, bisognerà inizialmente posizionare da 4 a 6 impianti, a seconda della presenza di volume osseo e della sua qualità. L’inserimento degli impianti (impianto dente) e la successiva applicazione della protesi dentale fissa risolve molti problemi legati alla perdita ossea (in quanto ne blocca il processo) e ristabilisce una forma/funzione biologica migliore.

I materiali delle protesi dentali

A seconda delle richieste, delle esigenze e delle situazioni, esistono soluzioni più o meno adatte. Naturalmente, la scelta dei materiali avrà costi diversi ma garantirà anche effetti più naturali ed estetici.

I materiali di questi dispositivi devono rientrare in un progetto complessivo che implica un piano di trattamento; questo presuppone una diagnosi precisa e una previsione relativa al buon mantenimento futuro, al fine di ottenere le garanzie dei risultati. In tal senso, quindi, la scelta del materiale è importante. Esistono diverse alternative:

  • METALLO CERAMICA: è (era) sicuramente uno dei materiali più utilizzati per le protesi fisse. Si tratta di una cappetta in lega aurea (o metallica) che riveste il moncone dentale e provvede a sigillare i bordi della linea di “finitura”. Tale cappetta è totalmente rivestita in ceramica dentale (porcellana) che dona un effetto estetico gradevole e naturale. È molto affidabile e robusta.

La longevità funzionale è sicuramente un’altra delle peculiarità considerate (la sopravvivenza stimata è in generale oltre 10 anni e, nella maggior parte dei casi, più di 15) tanto che, se dopo molti anni il materiale risultasse antiestetico, continuerebbe comunque per diverso tempo a svolgere la propria funzione pratica in modo accettabile. Anche nel caso in cui, ad esempio, dovesse verificarsi una usura più o meno estesa della ceramica, nonostante l’eventuale danno estetico, la protesi dentale fissa (superiore o inferiore che sia) continuerebbe a sopravvivere.

  • CERAMICA METAL FREE: questi tipi di protesi dentali fisse prevedono l’uso di materiali senza alcuna parte metallica evidente. I più adottati sono la ceramica integrale e lo zirconio ceramica (zirconio all’interno, ceramica all’esterno).
    Il primo vantaggio di tale opzione di protesi dentale fissa è limitare problemi tipicamente legati al colore dell’elemento sostitutivo: la protesi dentale fissa superiore e inferiore dev’essere il più possibile somigliante, a livello estetico, al dente naturale. Quelle realizzate con questi materiali, oltre ad evitare che si presentino eventuali alterazioni lungo i margini gengivali (annerimenti molto brutti da vedere), hanno il vantaggio di dare una precisione micrometrica, tant’è che a volte si fatica a distinguerle da un dente naturale grazie al fatto che da noi vengono prodotte con un sistema computerizzato (metodo CAD CAM).

Sono materiali di ultima generazione con strutture biomeccaniche e biofisiche resistenti, altamente estetiche e biologicamente inerti.

I tipi di protesi dentali fisse in metallo ceramica o in ceramica metal free rappresentano sicuramente le scelte che, più di ogni altre, coniugano funzionalità ed estetica, permettendo di ottenere soluzioni di elevata qualità.

Parallelamente, esiste un altro materiale che interessa l’ambito delle protesi ed è la resina.

Le resine per denti (resine dentali) sono polimeri (compositi o acrilici) appartenenti alla grande famiglia delle plastiche che, oggi, hanno avuto delle evoluzioni importanti in termini di adattabilità ed estetica. Vengono anche utilizzate per la realizzazione dei provvisori dentali e a volte applicati per motivi tendenzialmente diagnostici e di verifica. Non meno per motivi economici. Una protesi dentale fissa inferiore o superiore in resina gode di un colore simile a quello del dente naturale, però ha il grande svantaggio di una scadente durata a medio e lungo termine.

Durata della protesi dentale fissa

Nella nostra bocca, sia i denti naturali che le protesi fisse o mobili sono sottoposti a continuo stress meccanico più di ogni altro apparato (es: ossa).

Risulta difficile calcolare dei tempi esatti di garanzia (2, 3, 5 anni ecc.).

In generale, i vari tipi di protesi sono garantiti dallo studio dentistico di riferimento a patto che si eseguano le corrette manutenzioni sia domiciliari sia in studio, con sedute di igiene dentale programmate (ogni sei mesi, ogni anno).

In linea generale, è possibile individuare la durata di una protesi dentale fissa provvisoria a 30-45 giorni, mentre un sostituto definitivo (in metallo ceramica o metal free) può arrivare a 15-20 anni.

Pulizia della protesi dentale fissa

Per quanto riguarda la corretta pulizia della protesi dentale fissa, che sia superiore o inferiore, le regole da rispettare sono le seguenti:

  • Lavare i denti 3 volte al giorno, meglio se dopo i pasti
  • Usare l’idropulsore dentale almeno alla mattina e alla sera prima di coricarsi
  • Utilizzare una volta al giorno il filo interdentale
  • Aiutarsi con lo scovolino dentale
  • Sottoporsi ad una seduta di pulizia dei denti con ablazione del tartaro almeno ogni 6 mesi. Sarà il dentista a cadenzare le sedute in base alle necessità.

La protesi dentale fissa se si rispettano queste poche e semplici regole può avere la durata superiore ai denti naturali. La natura di tale supporto, a differenza delle protesi mobili, necessita di una più corretta e meticolosa manutenzione, specie se vi sono impianti dentali. È dunque indispensabile la programmazione delle sedute di igiene dal dentista.

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