Si parla di reflusso esofageo quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco all’esofago. Ciò provoca un senso di bruciore dietro lo sterno, accompagnato da un rigurgito acido. Oltre ad essere fastidioso, sul lungo periodo il reflusso esofageo può provocare l’erosione e la perdita dei denti.
Il modo migliore per affrontare il problema è con la prevenzione. Ma se soffri già di reflusso esofageo, occorre rivolgerti a un buon gastroenterologo. Se temi per la salute dei denti, ci sono modi per arginarne le conseguenze del reflusso esofageo. Ad esempio, l’applicazione di faccette dentali aiuta a migliorare sia l’aspetto che la funzionalità dei denti.
Cos’è l’erosione dentale e come riconoscerla
L’erosione dentale consiste nella perdita progressiva dello smalto che ricopre i denti. I denti si consumano, con conseguenze negative sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista pratico. Data la mancanza di tessuto duro, è più facile che i denti si spezzino e che siano attaccati dai batteri. È quindi più probabile perderli.
Un primo campanello d’allarme è la presenza di zone in cui lo smalto dei denti è trasparente. In questo caso bisogna rivolgersi al proprio dentista di fiducia e chiedere una valutazione a riguardo. Se la trasparenza è davvero sintomo di una progressiva perdita di tessuto duro, bisogna intervenire prima che il dente si rompa. Il dentista aiuterà a individuare le cause dell’erosione dentale e a intervenire con l’approccio terapeutico migliore.
Per chi soffre di reflusso esofageo la diagnosi è semplice. La risalita continua dei succhi acidi attacca la superficie dei denti e consuma lo smalto. L’approccio migliore è quindi affrontare le cause del problema correggendo la dieta e riducendo l’entità del fenomeno. Purtroppo non sempre basta. In questi casi, è possibile intervenire con faccette dentali o capsule.
Faccette dentali o capsule?
Cosa fare se il reflusso esofageo ha già fatto il suo corso e ha consumato parte dei denti? In quel caso, bisogna ricorrere a interventi che hanno una valenza estetica e funzionale. La scelta può quindi cadere sulle faccette dentali o sulle capsule.
Le faccette dentali sono sottili laminati in ceramica che si applicano sulla superficie dei denti. Le si usa soprattutto per correggere problemi estetici, come denti spezzati o macchiati. Grazie alle moderne tecnologie, oggi è possibile applicare le faccette dentali senza limare il dente. Le faccette lumineers sono infatti così sottili da richiedere una fase preparatoria minima.
Le faccette dentali sono perfette nei casi meno gravi di erosione dentale. Nei casi più gravi, invece, manca lo smalto sufficiente a far aderire le lamine contro il dente. In queste situazioni, bisogna ricorrere alle capsule.
La capsula dentale è una protesi ed è molto più invasiva delle faccette. Le capsule sono dei gusci che avvolgono tutto il dente. Sostituiscono il tessuto duro ormai consumato, proteggendo i tessuti molli. Per applicare le capsule bisogna rendere la superficie uniforme limando i denti, anche se molto meno di un tempo. Una volta limato il dente, lo si inserisce dentro il nuovo guscio. Il risultato è un dente in apparenza integro.
Quanto durano le faccette dentali o le capsule?
Faccette dentali o capsule durano per sempre? Dipende dalla bontà del lavoro e dalla cura dell’igiene orale. Le faccette dentali hanno una durata di circa 20 anni, dopo i quali bisogna togliere le faccette vecchie e sostituirle. Le capsule dentali possono durare anche più di 15 anni. In entrambi i casi, è essenziale curare la salute del cavo orale.
Anche se la faccetta o la capsula dentale è una protesi artificiale, nasconde un dente vivo che si può ammalare. Trascurare l’igiene orale causa l’accumulo di tartaro che attacca i tessuti di un dente già indebolito. Nel peggiore dei casi, le protesi si possono addirittura staccare. Si parla però di situazioni estreme, facilmente evitabili con un’igiene orale di base.
Quanto al reflusso esofageo, l’applicazione di faccette dentali o capsule non risolve il problema. L’erosione dentale può comunque colpire i denti sani per i quali non c’era stato bisogno di intervenire in un primo momento. Ecco perché la prevenzione è fondamentale anche quando il reflusso ha già danneggiato parte della dentatura.
Come prevenire il reflusso esofageo
La prevenzione contro il reflusso esofageo e l’erosione dentale inizia a tavola, ma non si ferma lì. Tra i fattori di rischio legati al disturbo ci sono eccesso di peso, stress e cattiva postura. Ecco perché migliorare il proprio stile di vita contribuisce anche a migliorare la salute dei denti.
Le regole per ridurre il reflusso esofageo e, così facendo, l’erosione dentale sono:
- Evitare i cibi irritanti per le mucose dello stomaco. Stop a insaccati, salse piccanti e cibi molto grassi.
- Perdere peso. Il grasso in eccesso preme contro lo stomaco e facilita il reflusso dei succhi gastrici.
- Smettere di fumare. Il tabacco riduce la produzione di saliva, stimolando la produzione di acidi nello stomaco.
- Evitare di sdraiarsi dopo mangiato. Mantenere una postura eretta aiuta il cibo a rimanere nello stomaco.
- Stressarsi meno. Lo stress aumenta la produzione di sostanze come l’adrenalina, che a propria volta stimola la produzione di succhi gastrici.
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