Malattie dei denti e parodontologia: cos’è, aspetti e trattamento

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Malattie dei denti e parodontologia

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Malattie dei denti e parodontologia: cos’è, aspetti e trattamento

Lo stato di salute dei denti e la conseguente possibilità di sorridere serenamente sono aspetti importanti nella vita di ognuno di noi.

Le malattie dei denti sono in grado di destabilizzare fisicamente e psicologicamente un individuo e per questo i medici, come tutti i dentisti specializzati in parodontologia, insistono affinché ci si impegni nella corretta prevenzione primaria. L’igiene orale, in tal senso, è sempre il primo e più importante fattore.

Il termine piorrea (parola composta da pios, pus, e rea, scorrere) è tecnicamente desueto in odontoiatria, rimasto soprattutto nel parlare comune. Sta ad indicare diverse patologie che riguardano il parodonto (parodontopatie), cioè quel complesso di tessuti (cemento radicolare, legamento parodontale, osso alveolare) che collegano i denti alle ossa mascellari.

Il parodonto infiammato è una condizione piuttosto comune che è bene tenere sotto controllo, affinché non degeneri in parodontite. Tre le malattie dei denti, questa colpisce circa il 50% degli individui, in forme diverse. Solo un 15% ne soffre in forma grave, tuttavia si tratta di una condizione che, se presa in tempo, può certamente esser curata in maniera abbastanza semplice, con ottime possibilità di recupero.

Non sottovalutate segnali e disturbi che dovessero presentarsi nel cavo orale, poiché da una più semplice gengivite potrebbero trasformarsi in piorrea. Consultate dentisti specializzati in parodontologia, pronti a seguirvi nel trattamento di situazioni a rischio.

In quest’articolo vogliamo dunque informarvi su alcuni aspetti legati alla parodontologia (es. cos’è e come si cura), fornendovi qualche indicazione in più in merito e ribadendo l’importanza di affidarsi agli esperti, senza lasciare che il tempo passi e le malattie dei denti progrediscano, per mantenere una bocca sempre in salute.

  • Parodontologia: cos’è

La parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si interessa, nello specifico, di tutti i tessuti del parodonto, l’insieme delle strutture che danno sostegno ai singoli denti. Quando infiammato, rischia di portare a situazioni degenerative, fino allo stadio finale che comporta la caduta degli elementi dentari.

I dentisti specializzati in parodontologia si occupano quindi di tutto ciò che riguarda la prevenzione, la diagnosi ed il trattamento delle malattie parodontali, con l’obiettivo di ripristinare lo stato di salute ottimale del cavo orale.

Tabacco, diabete e parodontologia

La causa principale della manifestazione di fenomeni infiammatori a carico delle gengive e degli altri tessuti del parodonto è certamente da ricercarsi nella placca batterica.

Il cavo orale è ricco di batteri e, quando si accantonano le buone pratiche di prevenzione primaria e igiene orale, questi potrebbero contribuire al verificarsi di gengiviti e parodontiti, ancor di più in presenza di presupposti quali il tabagismo o il diabete. La parodontologia ha infatti dimostrato come quest’ultimo sia strettamente connesso alla malattia parodontale (la prevalenza di piorrea nei soggetti diabetici è infatti circa il doppio, a volte anche il triplo rispetto a soggetti sani) e ai fenomeni di parodonto infiammato.

Complesso rosso, arancione e verde in parodontologia

I batteri hanno un ruolo fondamentale nell’insorgenza della piorrea ed è per questo che i dentisti specializzati in parodontologia hanno operato, nel corso del tempo, un’organizzazione delle varie specie in famiglie, contraddistinte da colori.

Il complesso rosso in parodontologia è il più importante dei tre gruppi, seguito dal complesso arancione ed al complesso verde. Si identificano così, rispettivamente, i tre stadi della malattia: grave, moderata e lieve.

Chirurgia e terapia causale in parodontologia

Dato che il principale agente scatenante la parodontite (e in generale le situazioni di parodonto infiammato) è la placca batterica, il trattamento si tradurrà fondamentalmente nell’eliminazione di questa.

Va da sé, quindi, che una corretta prevenzione primaria e igiene orale siano alla base di ogni terapia, come quella causale in parodontologia.

Questa prevede di informare, istruire e motivare il paziente affinché rispetti le buone norme per mantenere in salute il proprio cavo orale (compreso il controllo e l’informazione in merito a fattori comportamentali, quali fumo e malattie sistemiche come il diabete).

Inoltre, la terapia causale in parodontologia comprende sedute di igiene orale professionale e rimozione del tartaro (detartrasi), sia sopra che sotto le gengive. Si parla quindi di strumentazione parodontale non chirurgica, proprio perché le tecniche attuate, diverse a seconda dei singoli casi clinici, non prevedono un’operazione vera e propria.

Nel caso in cui le terapie classiche non dovessero funzionale, in ultima istanza si interviene con la chirurgia parodontale. Se infatti le tasche createsi a causa della piorrea dovessero essere troppo profonde (oltre 6mm), fosse presente una significativa perdita ossea o la stabilità dei denti risultasse fortemente compromessa, ecco che la terapia causale in parodontologia sarà abbandonata a favore del trattamento chirurgico.

La tipologia di chirurgia adottata, a seconda dei singoli casi clinici, può consistere in:

  • Riduzione della tasca parodontale – in molti dei casi di complesso rosso in parodontologia risulta necessario intervenire chirurgicamente per ripristinare lo stato di salute del cavo orale tramite levigatura radicolare a cielo aperto (o “con lembo”). Questa prevede il sollevamento della gengiva e la rimozione degli elementi che causano la piorrea, oltre che del tessuto infetto, il tutto “a vista”
  • Rigenerazione ossea guidata – se la situazione dovesse presentare denti in stato di mobilità a causa di una parodontite profonda, i dentisti specializzati in parodontologia procederanno ad innestare del materiale biocompatibile e osteoconduttivo tra dente e gengiva, aumentando “artificialmente” la quantità di osso funzionale al sostenimento dell’elemento dentale interessato
  • Innesti di tessuto molle – quando, dopo essere intervenuti tramite detartrasi, la recessione gengivale non dovesse risolversi, si potrà procedere prelevando una piccola quantità di tessuto molle dal palato allo scopo di ricostruire il margine delle gengive perduto

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